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Negli ultimi 50 anni l’architettura a favore dei soggetti autistici ha subito un forte incremento, esistono oggi degli studi di architettura che si occupano esclusivamente di progettare e migliorare la vita di queste persone con la loro esperienza professionale, stilando delle teorie architettoniche chiaramente riconoscibili.

Nel 1971 gli architetti Richer e Nicoll si concentrano su due aspetti: ridurre l’ansia e i comportamenti problema.
Per ridurre l’ansia vengono proposti tre elementi: la suddivisione degli ambienti grandi in spazi più piccoli, che possano ridurre gli stimoli e realizzare un ambiente in cui i bambini possano trovare rifugio; spazi per attività sportive, come l’arrampicata; l’uso di giochi che non evitino i comportamenti stereotipati ma che li rendano meno dannosi.
Per ridurre i comportamenti problema propongono di realizzare le strutture e gli arredi con materiali robusti e adeguati, in modo che i ragazzi non debbano essere controllati in ogni momento della giornata e non debbano interrompere le loro attività; spazi in cui ci siano diverse tipologie di esperienze sensoriali.
A seguito di un’esperienza progettuale, i due architetti stilarono un elenco di linee guida.
• Spazi organizzati con una geografia semplice e in cui ogni stanza è destinata ad una singola attività.
• Indicare e rendere facili da capire gli step con cui svolgere un’azione o un’attività.
• Coinvolgere gli studenti affetti da disturbi dello spettro autistico nelle attività quotidiane delle scuole e farli interagire anche con i loro coetanei con sviluppo tipico.
• Consentire anche i genitori di partecipare alle attività dei figli.
• Creare degli spazi in cui ogni giorno un bambino può apprendere e/o incrementare le proprie capacità.
• Considerare che un soggetto affetto da disturbi dello spettro autistico ha bisogno di più spazio rispetto ai suoi coetanei.
• Minimizzare i rischi in particolare con riferimento alla possibilità che i soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico hanno comportamenti autolesionisti.
• I materiali e gli arredi utilizzati devono essere durabili nel tempo.
• Minimizzare le distrazioni sensoriali per consentire una maggiore concentrazione e allo stesso tempo garantire dei luoghi con più stimoli sensoriali possibili.

Humphreys ha realizzato una serie di criteri che possono essere considerati nella progettazione di spazi per soggetti autistici.
• Il senso di calma deve essere garantito in tutti gli spazi e attraverso tutto l’edificio e applicato all’uso dei materiali.
• Ogni dettaglio non necessario deve essere eliminato per non avere spazi con troppi stimoli.
• Conferire forme e dimensioni proporzionate e armoniose.
• Usare prevalentemente luce naturale e preferire le finestre poste nelle parti alte delle stanze per non creare luoghi troppo luminosi.
• Garantire più spazio per ogni soggetto rispetto ai coetanei con sviluppo tipico.
• Avere la possibilità di monitorare i bambini in modo che possano spostarsi da soli e non interferire con le loro attività.
• I materiali usati devono tenere in considerazione il fastidio provocato dai rumori e dai differenti suoni.

Christopher Beaver (GA Architects) è un architetto inglese che ha lavorato a molti progetti che coinvolgevano soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico e ha scritto numerosi articoli che sono oggi una delle principali fonti per chi si approccia per la prima volta a questo problema.
• I corridoi devono essere progettati come spazi di circolazione ovvero come luoghi che possono essere usati per andare da una stanza all’altra ma allo stesso tempo vi si possono svolgere altre attività come leggere e giocare.
• Garantire maggiore spazio vitale ad ogni bambino.
• Preferire le pareti e gli elementi curvi al posto di quelli rettilinei poiché sono meglio tollerati dai bambini autistici.
• L’uso di materiali fono assorbenti: in particolare elementi come tappeti e moquette possono essere utili a questo scopo, ma sono anche difficili da pulire e poco igienici.
• Devono essere previsti molti servizi igienici e questi devono essere raggiungibili anche tramite accessi secondari per evitare che si creino situazioni di imbarazzo.
• Preferire i sistemi di riscaldamento a pavimento e di ventilazione incrociata cercando di ridurre al minimo i rumori causati dai sistemi di ventilazione. Le finestre devono essere chiuse con meccanismi che impediscano la loro facile apertura ed è inoltre necessario utilizzare vetri resistenti che non possono essere rotti.
• Evitare le luci fluorescenti e installare dei regolatori luminosi nelle stanze.
• I colori devono essere scelti per garantire la tranquillità e non degli eccessivi stimoli.
• Progettare la quiet room, un giardino sensoriale e delle stanze sensoriali.

Magda Mostafa ha realizzato una scuola in Egitto e ha studiato l’approccio ASPECTSS. Questo approccio prende in considerazione determinati ambiti: acustico, sequenze spaziali, spazi di evasione, compartimentazione, zone di transizione, luoghi sensoriali e infine sicurezza.
• Il criterio che prende in considerazione l’aspetto acustico prevede che gli ambienti siano progettati per minimizzare i rumori di sottofondo, l’eco e il riverbero. Il livello di controllo del rumore deve essere in linea con il grado di concentrazione richiesto dalle attività svolte.
• Il criterio delle sequenze spaziali asseconda la necessità di avere una routine prestabilita; lo spazio deve essere organizzato in ordine logico e sequenziale in modo da favorire lo svolgimento di attività in sequenza e che queste non vengano interrotte.
• Gli ambienti devono prevedere delle zone in cui le persone si possano rilassare e straniarsi dal mondo che li circonda ritrovando la tranquillità. Questi ambienti devono avere minimi stimoli sensoriali. Possono essere sviluppati anche sotto forma di angolo del relax.
• Ogni stanza o compartimento deve avere una funzione ben definita; ogni stanza deve essere separata da quella vicina e il grado di qualità sensoriale deve essere definito in base all’attività che vi si svolge all’interno.
• Delle zone di transizione sono utili per ricalibrare i sensi quando si passa da un’attività all’altra; queste zone possono avere forme diverse.
• Gli spazi devono essere organizzati in base alla loro qualità sensoriale e non in base alla loro funzione. In questo modo gli spazi possono essere organizzati e suddivisi tra zone con stimoli maggiori e zone con stimoli minori.
• La sicurezza è un argomento più importante per i bambini autistici rispetto ai loro coetanei neurotipici. Un bambino autistico ha una visione dello spazio alterata e può avere dei comportamenti particolari come scappare, correre nei corridoi e cadere dalle scale.