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L’architetto egiziano Magda Mostafa ha creato una propria teoria di progettazione autism friendly che si sviluppa sotto forma di indice dove le iniziali di ogni parola formano il nome dell’indice: ASPECTSS.

ACOUSTIC – Questo criterio propone di minimizzare i rumori in sottofondo, l’eco e il riverbero. La quantità di rumore consentita deve essere identificata in accordo con i fruitori degli spazi. Inoltre, è possibile progettare diverse zone con livelli di rumore differenti così da poter ospitare diverse attività e poter garantire un ambiente confortevole ad un più vasto numero di persone.

SPATIAL SEQUENCING – Questo criterio richiede che gli ambienti siano organizzato in un ordine logico, preferibilmente studiando in quale successione vengono utilizzati i diversi spazi. Inoltre, il passaggio da una stanza a quella successiva dovrebbe avvenire grazie ad una sola via di comunicazione, interna o esterna, che preveda la minima distrazione e nessuna interruzione.

ESCAPE SPACE – L’obiettivo di questo criterio è quello di prevedere, in ogni ambiente, soprattutto negli ambienti di apprendimento, una “via di fuga” in caso di stimolazione eccessiva. Tale obiettivo può essere raggiunto dividendo lo spazio a disposizione e inserendo una piccola “quiet area” dove gli input sensoriali siano minimzzati.

COMPARTMENTALIZATION – Per questo criterio l’obiettivo è quello di definire per ogni ambiente la sua attività, organizzando un’aula o un intero edificio in compartimenti: ogni compartimento dovrebbe comprendere una funzione unica e definita. La separazione tra i compartimenti non deve essere rigida, ma può avvenire attraverso la disposizione dei mobili, la differenza nel rivestimento del pavimento, la differenza di livello o anche attraverso la variazione dell’illuminazione. Questo permette di eliminare l’ambiguità degli spazi.

TRANSITIONS – Le zone di transizione aiutano l’utente a spostarsi da un ambiente all’altro in modo più calmo e confortevole, lasciando tempo ai sensi di abituarsi alle nuove caratteristiche sensoriali. Tali zone possono assumere diverse forme: possiamo avere un nodo in un corridoio oppure un’intera stanza sensoriale che precede il nuovo ambiente.

SENSORY ZONING – Questo criterio propone di raggruppare gli ambienti sulla base del loro stimolo sensoriale invece che ricorrere alla “zonizzazione funzionale”. Questo richiede il raggruppamento degli spazi in base al loro livello di stimolo consentito, in “stimolo alto” e “stimolo basso” con zone di transizione che aiutano il passaggio da una zona all’altra.

SAFETY – Infine, per quanto riguarda la sicurezza è bene evitare spigoli vivi e angoli.