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Essendo la ricerca prevalentemente di tipo qualitativo, la metodologia principale è stata quella dell’osservazione. I dati sono stati raccolti attraverso una check-list osservativa presente in letteratura (Salmaso, 2014), riguardante nello specifico le abilità di pianificazione e le abilità sociali. Inoltre, ho prestato attenzione al vissuto emotivo ed esperienziale dei protagonisti della ricerca, dando loro la possibilità di esprimere pensieri e idee attraverso questionari, disegni e riflessioni. Il questionario rivolto a genitori e insegnanti (Salmaso 2008) [Salmaso, L. (2008). Attività didattiche con i Lego: un percorso alla Scuola dell’Infanzia. Difficoltà di apprendimento, 13(4), 593-608.] riguardava la conoscenza, le idee e l’uso del gioco LEGO®, mentre quello rivolto ai bambini – realizzato autonomamente – aveva l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla loro esperienza soggettiva. In aggiunta ho raccolto i loro disegni, considerati come importante rappresentazione e verbalizzazione grafica del loro apprendimento e delle loro riflessioni.

Dai dati raccolti, sono emersi risultati interessanti che mi hanno permesso di riflettere e dare risposte alle mie domande iniziali.

Dalle check-list osservative è emersa una forte implicazione delle abilità di pianificazione e delle abilità sociali nel gioco con i mattoncini LEGO®: i bambini tendevano a pianificare accuratamente le loro scelte e azioni e a mettere in atto comportamenti sociali positivi, quali la condivisione, la collaborazione, il confronto e l’aiuto reciproco.

Grazie ai questionari ho potuto constatare che il gioco LEGO® è considerato utile all’apprendimento, divertente e istruttivo, tuttavia raramente viene utilizzato nella didattica per insegnare e apprendere: da queste considerazioni è emersa la forte necessità di una maggiore consapevolezza in merito al suo valore educativo-didattico.

Grazie ai questionari, ai disegni e alle riflessioni dei bambini, sono riuscita a dimostrare la positività dell’esperienza da loro vissuta, la loro preferenza per la dimensione collettiva nel gioco con i LEGO® e il loro apprendimento, in quanto i disegni raffiguravano i modellini costruiti, le attività proposte, la quantità di mattoncini e la dimensione sociale.

Attraverso questo lavoro sono emerse le potenzialità educativo-didattiche dei mattoncini LEGO®, le quali rimandano all’etimologia e alla definizione del termine stesso, ovvero leg godt, gioca bene: è un materiale di tipo costruttivista e costruzionista, poiché permette la costruzione attiva della conoscenza e dell’esperienza, individualmente o socialmente, attraverso la manipolazione di oggetti concreti, ossia i mattoncini; è un materiale che implica abilità cognitive (visuo-spaziali, Funzioni Esecutive – pianificazione, attenzione, memoria – immagini mentali), socio-relazionali (cooperazione, collaborazione, negoziazione e condivisione) e manuali (motricità fine e manipolazione); è un materiale che promuove il binomio gioco-apprendimento, poiché permette ai bambini di giocare per apprendere e apprendere giocando.

Nonostante le piccole dimensioni della ricerca, sono riuscita a esplorare le potenzialità educativo-didattiche del gioco LEGO®, incrementandone la conoscenza e la consapevolezza di insegnanti e genitori, offrendo loro una panoramica generale sulle attività proponibili e dimostrando come un gioco così semplice, intuitivo e accessibile possa essere integrato positivamente nella quotidianità fin dalla prima infanzia. Bastano solo 6 mattoncini per offrire al bambino un’esperienza di apprendimento, gioco, condivisione, creatività e fantasia!

Per concludere, desidero riportare le parole di Deborah Dabini, un’autrice che a mio parere è riuscita a cogliere nel segno il legame tra educazione, insegnamento, apprendimento e LEGO®:

«Sarebbe bello trovare i LEGO ed usarli come strumento […] anche nelle scuole: bastano pochi pezzi per attirare l’attenzione degli studenti e dar forma a scenari, regole, concetti. Essendo così piccoli e meravigliosamente versatili, i mattoncini possono in realtà essere impiegati in qualsiasi contesto in cui esista la volontà di costruire, di sperimentare, di creare! A te la scelta e la “missione” di portarli nel tuo ambiente» (Dabini, 2018, p. 11).

Sono soddisfatta e orgogliosa di aver vinto la mia missione e di aver portato il gioco LEGO® nel mio ambiente, valorizzandolo e offrendone una nuova visione e nuove possibilità per proporlo in ambito educativo-didattico. Questa tesi rappresenta per me un ponte tra due passioni: da una parte quella per l’educazione e per il mio lavoro di insegnante e, dall’altra, quella per i meravigliosi mattoncini LEGO®.

Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo lavoro di tesi, dall’inizio alla fine!


Sara Endrizzi è una neo-insegnante della scuola dell’infanzia che ha affrontato il tema del gioco con i famosi mattoncini colorati in ambito educativo-didattico alla Scuola dell’infanzia come argomento della tesi di Laurea Magistrale.