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“Casa Sebastiano è un luogo di accoglienza, non per curare una malattia, ma per vivere percorsi di crescita educativi e riabilitativi, per sperimentare autonomie, un luogo di formazione e di studio”

Questa è la prima frase della brochure di Casa Sebastiano. Io a Casa Sebastiano ci sono arrivata in una calda giornata di Gennaio con circa tre ore di viaggio da Reggio Emilia. Il centro si trova a Coredo, in provincia di Trento ed è circondato dalle montagne, dalla neve e da un sole caldo che fa brillare i colori delle diverse finiture esterne.

Casa Sebastiano ospita un centro diurno che copre la fascia d’età 0-16 e un centro diurno e residenziale per la fascia 16+. Il progetto nasce già nel 2009 per iniziativa di Giovanni Coletti, imprenditore e presidente dell’Associazione Trentina per l’Autismo ma i lavori si concludono solo nel 2017. L’idea nasce da una necessità: Coletti ha due figlie, gemelle, entrambe autistiche e vuole creare le condizioni ottimali affinché possa esistere un “dopo di noi”.

Nella mia visita sono stata accompagnata dalla Dott.ssa Elena Gabardi, una persona molto disponibile ma soprattutto molto competente che fin dall’inizio mi ha presentato il progetto dicendomi che, proprio per la sua caratteristica di non essere un centro ricavato in una struttura esistente ma realizzato ex novo, è stato possibile fin da subito identificare le necessità e confrontarsi con l’architetto circa le soluzioni migliori da attuare per soddisfare le diverse esigenze. Sicuramente, arrivando da fuori, non si possono non notare i colori e il panorama stupendi che caratterizzano il luogo.

Esternamente la struttura si presenta come caratterizzata da più blocchi, tre per essere precisi e scopriamo subito come ognuno di essi sia destinato ad un’attività e ad un’utenza diversa. Così succede che il genitore che accompagna il figlio piccolo non incontrerà mai il genitore il cui figlio è ospitato nel centro residenziale. Questa scelta è stata fatta appositamente per evitare che due categorie diverse di persone, ovvero i genitori di figli di età differenti che svolgono attività molto diverse, possano incontrarsi. L’idea che c’è dietro è che un genitore di un bambino piccolo ha delle aspettative molto diverse e potrebbe demoralizzarsi vedendo ragazzi più grandi e i loro genitori. Questo succede perchè la struttura ospita utenti con un grado di autismo molto diverso tra loro.

Una volta entrata sono stata accolta in un piccolo atrio caratterizzato da un front desk e da ampie vetrate che garantiscono una grande illuminazione. La prima cosa che la mia accompagnatrice mi fa notare è la larghezza delle porte risulta molto più grande delle classiche porte domestiche di circa 90cm. Questa scelta è stata fatta in quanto può risultare necessario attraversare una porta tenendo l’utente a braccetto. La stessa scelta è stata fatta per le scale, che sono molto ampie, nell’idea che potrebbero essere necessari anche due operatori con un utente per salire o scendere le scale.

Le vetrate sono molto ampie, i vetri sono doppi e di sicurezza. Cosi come sono sicuri i pilastri a vista. Per questi ultimi è stata scelta una texture a righe verticali con le sfumature del blu e dell’azzurro, gradevole alla vista, e realizzate con un materiale morbido che impedisce di farsi male nel caso in cui ci si scontri su di esse.

La prima zona che ho visitato è quella dedicata alle terapie dei bimbi più piccoli. Questa è divisa in stanze di medie dimensioni tutte arredate con dei tavoli, una parete attrezzata, un lavandino e infine una grande vetrata sul fondo che illumina la stanza. Gli arredi sono flessibili, ci sono sia tavoli a ferro di cavallo che permettono ad un solo educatore di controllare contemporaneamente più bambini sia tavoli più piccoli per e terapie individuali. Ogni stanza ha un piccolo pouf morbido e colorato per il rilassamento, una armadio-libreria dove vengono riposti i giochi e il materiale per le attività e siccome vengono effettuate anche delle attività con le tempere, in ogni stanza è presente un lavandino per potersi lavare. I colori usati sono sempre quelli pastello sulle tinte del verde e dell’arancione e tutti i mobili sono realizzati su misura da una falegnameria di zona.

In genere in questa zona le attività vengono svolte nel pomeriggio quindi la mattina le tende vengono aperte per far entrare il sole e sfruttare l’orientamento a Sud della struttura. Questa infatti gode della certificazione Arca Platinum per gli edifici sostenibili. Le vetrate hanno due sistemi di oscuramento, una tenda bianca interna quando il sole non è molto intenso e una tenda scura esterna, azionabile dall’interno tramite un sistema domotico, quando invece la luce del sole è troppo forte e accecante. Le vetrate infine non sono totalmente apribili ma alcune parti risultano fisse e le finestre basse sono bloccate affinchè i bambini non riescano ad aprirle.

Andiamo ora verso la palestra. Se prima i rivestimenti erano morbidi e i colori sgargianti, adatti quindi all’età dei fruitori, qui troviamo colori più tenui. I pavimenti sono in gomma o in parquet e il colore baige, bianco o grigio chiaro caratterizza le pareti.

Tutta l’illuminazione è a LED e nella palestra tutti gli apparecchi di illuminazione sono protetti con delle griglie metalliche per evitare ce si rompano se colpiti dagli attrezzi per le attività motorie.

La zona residenziale è caratterizzata da nove stanze singole ognuna con bagno privato. Ogni stanza viene gestita interamente da colui che la occupa, nel limite delle sue possibilità. Vi è anche una lavanderia interna e alcuni ragazzi imparano fare il bucato autonomamente. Tutte queste attività non sono degli extra ma rientrano nella programmazione della giornata. I ragazzi vengono anche invitati a personalizzare la stanza per sentirla più loro. Alcuni infatti soggiornano a Casa Sebastiano anche per alcuni mesi e nei soggiorni lunghi risulta molto piacevole e importante poter personalizzare la propria stanza. Ogni stanza infine ha una piccola terrazza schermata e protetta da un sistema di frangisole in legno fissi.

Le porte delle stanze non sono dotate di una chiusura a chiave e durante la notte è garantita la presenza di due operatori. In ogni stanza vi è una telecamera che rileva se la persona si sta alzando dal letto, se si avvicina alla finestra o al bagno e manda quindi degli alert agli operatori. A quel punto l’operatore può accendere la telecamera e non vedrà la persona ma, per garantire la privacy, vedrà il tracciato termico dell’utente. In base ai movimenti gli operatori decidono se entrare in camera e quindi aiutare la persona a riaddormentarsi o se la situazione è in grado di risolversi da sola.

La zona residenziale ha a disposizione una cucina di colore tortora scuro e tavoli e sedie di colore verde e arancione dove poter consumare i pasti. Anche qui ogni utente aiuta nelle attività sulla base delle proprie capacità. Vi è anche una zona soggiorno a disposizione degli utenti che si affaccia su un’area verde esterna. Nelle aree comuni le finestre sono oscurate tramite una tenda di colore chiaro interna.

La zona successiva ospita il centro diurno che è caratterizzato da diversi ambienti di varie dimensioni, come ad esempio la stanza per la musicoterapia e una stanza per lo svolgimento di corsi di formazione. Tutti questi ambienti sono caratterizzati da colori chiari delle pareti e da un arredo in legno, totalmente sicuro e di colore tenue. In particolare i tavoli hanno una forma trapezoidale che permette di creare diverse combinazioni in base alle attività che vengono svolte.

Proprio qui, al terzo piano, è possibile osservare uno Spazio di Circolazione ovvero un corridoio caratterizzata da un andamento non rettilineo grazie al quale è possibile passare da una stanza all’altra ma è anche possibile svolgere delle attività al suo interno.

Il centro ha a disposizione una cucina non accessibile agli utenti con uno staff dedicato e annessa sala da pranzo. La cuoca prepara sia il pranzo che la cena e quest’ultima viene poi riscaldata al microonde e quindi consumata. Anche in questo caso chi è capace prepara il caffè dopo pranzo mentre altri aiutano a sparecchiare e/o ad apparecchiare. Viene utilizzata la comunicazione aumentativa alternativa, la tovagliette sono state plastificate e vi sono raffigurati sopra il piatto, il bicchiere e le posate e infine viene data importanza al tempo dell’attesa e al rispetto dei tempi stabiliti.

La cucina viene usata anche per i laboratori di cucina ed è direttamente collegata con lo spazio esterno dell’orto. Qui i ragazzi coltivano le verdure e le erbe aromatiche che crescono in grandi vasche piene di terra. Questa soluzione è stata scelta perchè l’attività di chinarsi ripetutamente può risultare troppo faticosa e stancante. Inoltre molti ragazzi provano fastidio nel toccare la terra, anche con i guanti, ma l’idea di coltivare qualcosa che cresce e poi viene mangiato e quindi genera soddisfazione è un valore aggiunto che avvicina i ragazzi a questa tipologia di attività.

Arriviamo quindi alla tanto amata stanza multisensoriale interattiva. Questa stanza, in Italia, è unica nel suo genere. Le stanze multisensoriali ce le sta facendo conoscere Elena Bellini, co-fondatrice di DU IT e qui ne possiamo vedere un esempio. In questa stanza possono entrare tutti gli utenti 0-99 anni sia come vera e propria attività sia per rilassarsi. La stanza è dotata di un pad con i comandi dove si possono scegliere ambientazioni e attività: possono essere svolte attività a terra che includono sia quiz di riconoscimento delle emozioni, dei soldi, delle classiche materie scolastiche sia giochi interattivi per sviluppare la motricità e il coordinamento. Sulle pareti possono essere proiettate diverse ambientazioni come la foresta o il mare e quest’ultimo permette anche di stendersi a terra e con il proprio movimento simulare quello dell’acqua e sentirne il suono per un maggiore rilassamento.

Per ultimo possiamo dire che Casa Sebastiano non si ferma mai e attualmente sta lavorando al fine di realizzare una stanza per la pet therapy e una piscina interna dove fare attività acquatiche integrate con il percorso kneipp. Infine il Centro di avvale della collaborazione di aziende e spazi esterni per lo svolgimento delle attività e per l’inserimento lavorativo.

Tutte le informazioni e le foto della costruzione le potete trovare sul sito della Fondazione Trentina Autismo. Se avete altre curiosità o volete rimanere aggiornati sulle loro attività o gli eventi che organizzano potete contattarli direttamente o visitare il sito. Online troverete tanti articoli su questa struttura in quanto è tra le più innovative in Italia!