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Quella che vi propongo oggi è un’intervista, il cui protagonista è Michele, un ragazzo di Marchebrick.

Ho conosciuto Michele al BolognaBrick, il 27 Ottobre 2019, durante la conferenza “Lego e autismo.  L’utilizzo del LEGO come terapia per i bambini affetti da disturbo dello spettro autistico o disturbi correlati di comunicazione sociale ed ansia“.

Alla fine della conferenza Michele mi ha posto una domanda sul mio intervento e ha citato la sua MOC. Poco dopo la conferenza ho avuto modo di vedere la MOC di cui mi aveva parlato e ho subito pensato che potesse essere un tema interessante e molto innovativo da presentare su IlPuzzleBlu in quanto tratta il tema del baskin e quindi dell’inclusione sociale.

Così ho proposto a Michele un’intervista per poter raccontare la sua storia, la sua esperienza e la sua attività… buona lettura!

Partiamo dall’inizio: quando e da dove nasce la tua passione per i Lego ® ?
I LEGO ® hanno sempre fatto parte della mia vita, sin da piccolo! Avevo qualche set e dello sfuso con cui ogni tanto mi cimentavo ma niente di che! Poi ho avuto il periodo in cui mi ritenevo grande per i mattoncini e passai ai Technics ma durò poco! La vera passione nacque ad Urbino, mentre studiavo per la Laurea Magistrale in Scienze e tecniche dello Sport, grazie ad un mio caro amico calabrese appassionato LEGO ® . Nella sua camera aveva diversi set e qualche piccola MOC, ogni tanto mi faceva vedere quello che comprava o quello che gli piaceva quindi per caso un giorno mi feci un giro su ebay e vinsi un’asta per un piccolo set dei pirati, il 6260. Poco prima della Laurea andai ad un’esposizione di Marchebrick, gruppo marchigiano di appassionati Lego, e mi iscrissi! L’anno successivo uno dei componenti del gruppo mi chiese di partecipare ad un’esposizione ma siccome non volevo esporre un set già esistente decisi di costruire un palazzetto del Baskin.

Come ha preso forma la tua MOC? 
Cito un mio tatuaggio: “tutto nasce da un mattoncino“!
L’idea nacque grazie ad alcuni amici che dopo aver assistito alla discussione della mia tesi di laurea e dopo aver visto il mio Power Point ricco di mattoncini e minifigures LEGO®, mi chiesero semplicemente se un giorno avrei mai realizzato qualcosa inerente al baskin, argomento della mia tesi (Baskin: quando la diversità diventa uguaglianza). Quando ebbi l’occasione ed anche l’ispirazione iniziai a realizzare questo progetto.
Partii prima dal campo poi dalle gradinate ed alla fine venne l’idea del parco, furono uno conseguenza dell’altro. Non aveva senso avere un’idea di integrazione che si limitasse al solo campo, era giusto e doveroso ampliare gli orizzonti.

Cosa vuoi trasmettere con la tua MOC? C’è qualcosa in particolare che vorresti comunicare a chi la guarda? 
Semplicemente che l’integrazione deve essere una cosa naturale e a 360°!
Che si parli di abili e disabili oppure di bambini e anziani, come di uomini e donne e/o multiculturale! Tutti facciamo parte di una grande MOC e ognuno di noi è come se fosse un mattoncino LEGO®, ognuno con la sua forma, il suo colore… Tutti siamo diversamente fondamentali.

Mi hai parlato del baskin, parlaci di questo sport: in cosa consiste, come si gioca? 
Effettivamente, l’ho menzionato ma non ho spiegato nulla!!
Il baskin è una variante del basket dove si gioca abili e disabili, maschi e femmine insieme, 6 contro 6, 4 canestri; due canestri sono i classici, posti a fondocampo, mentre gli altri due, che sono da minibasket, sono posti a metà campo all’interno di due aree di tre metri di raggio.
I giocatori sono suddivisi in 5 ruoli in base alle abilità e disabilità, ognuno dei quali ha delle regole ben precise da seguire, sia nella fase di attacco che in quella di difesa.
Il regolamento è molto ampio e articolato ma cercherò di spiegare tutto nella maniera più chiara.
Il Ruolo 5 è un giocatore di basket a tutti gli effetti, ha quindi le capacità tecniche di questo sport. Può effettuare tre tiri per tempo, solo nei canestri classici, e può difendere solo sui pari ruolo. I 5 uomo non possono interferire, in fase difensiva, sul tiro effettuato da un 5 donna.
Il Ruolo 4 che può essere sia abile che disabile, con buone capacità motorie ma poche tecniche, può effettuare passi in partenza e fare tre canestri per tempo, solo nei canestri classici, effettuando solo arresto e tiro mentre in difesa può difendere su tutti i 4 e i 5 senza distinzione.
Per quanto riguarda i giocatori di movimento abbiamo anche il 3, anch’esso può essere abile o disabile e deve avere scarse capacità tecniche. Può tirare in entrambi i canestri, in quello classico il canestro varrà tre punti mentre in quello a centrocampo due.
In difesa ha la possibilità di fronteggiare tutti gli avversari mentre in attacco deve palleggiare ogni volta che cambia direzione.
Anche il ruolo 3 può fare tre canestri per tempo.
Gli ultimi due ruoli, il 2 e l’1, non hanno buone capacità di relazionarsi nello spazio-tempo per questo restano all’interno della loro area a metà campo.
Anche loro hanno delle regole ben precise da seguire, infatti hanno entrambi un limite di tempo da rispettare! Il ruolo 2 ha 10/15 secondi per effettuare il tiro e possono scegliere se tirare fronte al canestro (2 punti) o lateralmente (3 punti) invece i ruoli 1 scelgono se fare due tentativi (in caso di canestro varrà 2 punti) o uno solo (il canestro varrà 3 punti)
Per equilibrare il gioco la somma dei ruoli in campo, la somma dei ruoli in campo non dovrà superare il valore 23.

Ci sono dei valori che il baskin vuole trasmettere?
Assolutamente si!
In primis l’integrazione ma soprattutto il principio della crescita di ogni individuo grazie al contributo di ogni singolo all’interno di un gruppo! Ovviamente il singolo si impegna e si migliora, nel gioco e nel quotidiano, ma il gruppo/squadra aumenta esponenzialmente questa evoluzione. Il segreto del baskin è questo! Tutto ciò può essere tranquillamente riportato nei contesti extra sportivi come ho cercato di dimostrare con la mia MOC.

Dove si gioca il baskin in Italia? Ci sono campionati, associazioni, gruppi che praticano questo sport? Hai qualche nome da consigliarci o qualche sito così che se qualcuno vuole avvicinarsi a questo sport ha un punto di riferimento?
Il baskin nasce nel 2006 in quel di Cremona e da allora ha fatto parecchia strada.
Soprattutto negli ultimi anni c’è stato un incremento della nascita di squadre in tutta Italia.
In quasi tutte le regioni italiane stanno partendo iniziative inerenti il baskin, si stanno formando squadre, nuovi campionati regionali… Ogni due anni poi i vincitori di questi campionati si trovano per giocarsi il titolo italiano. Per restare informati e aggiornati sui vari campionati, sulle iniziative anche all’estero si può consultare il sito www.baskin.it oppure la pagina Facebook Baskin, da questa è possibile poi trovare le pagine delle varie sezioni regionali.

Mi hai parlato del fatto che la tua tesi di laurea si incentrava sul baskin, vuoi raccontarci qualcosa di più?
L’argomento della mia tesi era si il baskin ma dal punto di vista psicologico ovvero il rapporto tra i componenti del gioco.
Bisogna ricordarsi che nel gioco i fattori sono tanti e diversi: c’è il rapporto tra compagni di squadra, tra giocatori e allenatore, quello con l’arbitro, quello con gli avversari e naturalmente il pubblico. Oltre questo il fatto che al gioco partecipino tutti, maschi, femmine, abili e disabili, allora le sensazioni che ogni giocatore prova sono ovviamente diverse. Questo panorama di emozioni, di interazioni permette a tutti, come dicevo prima, di crescere, scoprire nuove sensazioni che portano un bagaglio interculturale e interpersonale ampio e costruttivo in qualsiasi contesto ci si trovi.

Hai qualche riferimento nel mondo LEGO ® ? Qualcuno o qualcosa che ti trasmettono un’ispirazione?
Da buon novizio del mondo delle esposizioni, sono solo due anni d’altronde che partecipo alle nostre dalla parte opposta del tavolo, non ho ancora un punto di riferimento ben definito.
Mi ispiro a quello che vedo in giro, cerco di cogliere i dettagli che possono fare la differenza.
Ho la fortuna di far parte di un gruppo, Marchebrick, molto eterogeneo dal punto di vista delle MOC, quindi anche vedere opere molto diverse dalla mia, confrontarmi con artisti con gusti diversi dai miei aiuta nella crescita.
Un altro fattore positivo ed ispirante è sicuramente la Lego stessa che ha inserito nei set le serie a rotelle o altri elementi di integrazione come le pensiline del pullman con scivolo.
Sembrano cose banali invece valgono tanto perché dimostra come si cerca di sensibilizzare anche i bambini facendo risultare normale , com’è giusto che sia, anche la disabilità

I tuoi progetti per il futuro?
Nell’immediato ho un obiettivo, il concorso per diventare insegnante di educazione fisica. Una volta raggiunto questo traguardo l’idea sarebbe quella di far arrivare baskin anche in altre zone delle Marche, visto che qui si gioca solo nella provincia di Pesaro-Urbino.
La scuola è sicuramente un ottimo punto di partenza per far conoscere, per coinvolgere e come ho detto già più volte, sensibilizzare

Prossime MOC che vorresti realizzare o ampliare?
Il palazzetto e il parco verranno sicuramente modificati, la speranza è di ampliare la mia cultura “costruttoria” per migliorare, rendendo il più reale possibile tutto. Adesso sta nascendo un progetto parallelo ma strettamente collegato alla mia MOC, una collaborazione con mastri costruttori, sparsi un po’ in tutta Italia, e altri professionisti. Le buone intenzioni ci sono, una data c’è, le idee stanno nascendo… Aspetto un pochino per dire di cosa si tratta! Un peletto di scaramanzia… 

La nostra intervista è terminata e con lei anche il primo contenuto extra de Ilpuzzleblu!

Ringrazio molto Michele che ha subito accolto con interesse la mia proposta di fare un’intervista. Il Baskin non si limita ad essere uno sport nuovo ma, attraverso l’inclusione, ci ha permesso di parlare di integrazione, di valori, di abilità e anche di LEGO®.

Chiunque volesse contattare Michele potrà farlo tramite mail a [email protected] oppure tramite Facebook e Instagram @coccopapaya.

Ne approfittiamo per lasciarvi anche il link diretto al sito di Marchebrick e al sito, citato da Michele, sul Baskin!