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Le potenzialità educativo-didattiche del gioco LEGO® alla Scuola dell’Infanzia

Mai avrei pensato di trovarmi, un giorno, a scrivere un articolo sulla mia tesi di laurea magistrale. Eppure eccomi qui, Dottoressa in Scienze della Formazione Primaria…mi fa quasi paura questa denominazione ma, allo stesso tempo, mi rende estremamente orgogliosa del percorso fatto e degli obiettivi raggiunti. Mai avrei pensato di fare una tesi sul gioco LEGO®, ma una serie di coincidenze mi hanno portata ad essere qui per parlarvi di questo mio lavoro, un lavoro di 170 pagine che dovrò in qualche modo riassumere in pochi paragrafi.

Nel mio articolo precedente ho raccontato la mia esperienza personale alla International School of Billund, in Danimarca, madre patria dei famosissimi mattoncini colorati. Questa esperienza è stata il punto di partenza di tutto il lavoro, la scintilla che ha acceso le mie idee. Partendo da essa e da un forte interesse personale per il gioco LEGO®, è nata la volontà di valorizzarlo portandolo nel mondo dell’educazione e dell’insegnamento, cercando di approfondirne le potenzialità educativo-didattiche alla Scuola dell’Infanzia.

Qualcuno di voi si è mai chiesto perché il gioco LEGO® è presente nelle scuole e in moltissimi contesti famigliari di generazione in generazione? Vi siete mai chiesti perché moltissimi bambini e adulti sono così fortemente attratti da questi mattoncini colorati? Questo gioco è presente a casa e a scuola, è accessibile, dura nel tempo, è semplice da usare e attrae bambini e adulti. Date queste sue caratteristiche principali, è possibile inserirlo consapevolmente nella didattica? E, se sì, come? Il gioco LEGO® può effettivamente avere un potenziale educativo-didattico già nella prima infanzia?

Per cominciare, vorrei spiegare il titolo della mia tesi. Il nome LEGO® è stato coniato nel 1934 dal fondatore dell’azienda Ole Kirk Kristiansen, nel piccolo paese di Billund, in Danimarca. È una contrazione di leg godt che, in danese, significa gioca bene. Inoltre, in latino il verbo lego significa mettere insieme, assemblare. (Se foste curiosi di conoscere la «LEGO® Story», vi consiglio la visione di questo bellissimo video, disponibile in inglese e in italiano su YouTube).

L’etimologia e il significato del nome LEGO® sono stati una vera illuminazione, tanto da arricchire ancora di più il significato della tesi: fin dalla prima infanzia il bambino, con i mattoncini, può giocare bene per apprendere e apprendere giocando bene.

Inizialmente ho delineato il quadro teorico, composto da tre elementi: il costruttivismo, una teoria dell’apprendimento che concettualizza la conoscenza come costruzione attiva individuale e sociale; il costruzionismo, teoria secondo la quale la costruzione della conoscenza avviene in modo più efficace e significativo in un contesto in cui il soggetto apprendente è impegnato nella produzione di qualcosa di concreto, condivisibile e tangibile; la pedagogia del gioco, la quale identifica il gioco come importante risorsa educativo-didattica e come promotore dello sviluppo globale del bambino.

Per completare il quadro teorico, ho ricercato accuratamente studi specifici in merito al gioco LEGO® in ambito educativo-didattico presenti in letteratura. Essi riguardano principalmente le immagini mentali, le abilità visuo-spaziali, le Funzioni Esecutive e le abilità sociali e, in sintesi, evidenziano l’importanza dei processi di costruzione nello sviluppo e nell’apprendimento del bambino fin dalla prima infanzia.

Per poter delineare in modo approfondito il potenziale educativo-didattico del gioco LEGO® — focus della mia tesi — ho creato un “ponte” tra teoria e pratica proponendo un progetto di ricerca alla Scuola dell’infanzia, con l’obiettivo di incrementare la consapevolezza in merito a questo gioco e offrire una nuova visione sulle sue possibilità attraverso strumenti pratici e didattici. Il percorso è stato svolto in una Scuola dell’Infanzia della Provincia di Trento, coinvolgendo 11 bambini di 5 anni, i loro genitori e 4 insegnanti, per una durata totale di 10 incontri.

Nel primo incontro ho dedicato tempo ad un brainstorming sul gioco LEGO®, per comprenderne preferenze e abitudini dei bambini; successivamente ho raccontato loro brevemente la storia dei LEGO® e concordato le regole del gioco, affinché ogni bambino avesse ben chiaro come si usano e come non si usano. Ho dedicato invece l’incontro finale a una restituzione sull’esperienza dando spazio alle riflessioni dei bambini e proponendo loro un questionario.

Durante gli incontri centrali ho presentato tre proposte didattiche diverse tra loro, ma ciascuna con specifiche finalità educativo-didattiche.

La prima proposta ripercorre il percorso di Salmaso (2012) [Boscolo Chielon, E., Salmaso, L., & Magro, T. (2012). Sviluppo di abilità visuo-spaziali e di pianificazione alla Scuola dell’Infanzia attraverso il gioco con i mattoncini Lego. Difficoltà di apprendimento, 17(3), 379-304.], consistente in 4 attività di costruzione individuale secondo un percorso logico di progressiva complessità, con una grande quantità di mattoncini e con l’obiettivo di promuovere abilità visuo-spaziali, di pianificazione e sociali:

  1. costruzione del modellino albero, avendo a disposizione la stessa costruzione preparata dall’insegnante come supporto visivo;
    1. costruzione del modellino bambino, attraverso un supporto in itinere, ovvero bambini e insegnante costruiscono insieme passo dopo passo, contemporaneamente;
    1. costruzione del modellino cavallino, attraverso le sole indicazioni verbali dell’insegnante;
    1. costruzione del modellino casetta partendo da un modello grafico disegnato, stimolando il passaggio da bidimensionalità a tridimensionalità.

La seconda proposta fa riferimento a Salmaso e colleghi (2014), ovvero attività a sé stanti di costruzione collettiva, con una grande quantità di mattoncini, con il medesimo obiettivo della proposta precedente. Ho scelto “La città dei colori” e “La mappa del tesoro”, attività che prevedono la lettura di una storia e la successiva costruzione dei vari momenti narrativi attraverso i mattoncini LEGO®. Infine, ho proposto ai bambini la costruzione collettiva di una città in piccoli gruppi, senza nessuna informazione aggiuntiva, dando loro la libertà creativa e la possibilità di sperimentare abilità sociali quali la cooperazione, la discussione, la collaborazione, il confronto e l’aiuto reciproco.

Come terza proposta ho scelto lo strumento di matrice danese Six Bricks (The LEGO Foundation): si tratta di un insieme di attività a sé stanti, sia individuali che collettive, con solo 6 mattoncini LEGO DUPLO® colorati, con l’obiettivo di sviluppare abilità fondamentali quali la memoria, il movimento, la creatività, il linguaggio, il problem-solving, l’attenzione e la socialità. (Nel mio articolo precedente sono presenti tutte le informazioni in merito a questo meraviglioso strumento didattico). Ho realizzato un sacchetto contenente 6 mattoncini colorati per ciascun bambino e, oltre alle attività proposte dalla Fondazione LEGO, ho creato una cinquantina di tessere, raffiguranti rappresentazioni grafiche di diverse combinazioni con i Six Bricks da poter riprodurre.