Ogni giorno ognuno di noi, a casa, a scuola o in ufficio percorre un corridoio. In progettazione il corridoio viene utilizzato, nelle sue diverse varianti, come elemento principale sul quale si affacciano le stanze di un appartamento, le aule di una scuola o gli uffici di un’azienda.
Analizziamone la forma. Il corridoio è uno spazio rettilineo, dalla forma rettangolare, stretto e lungo. Negli edifici più grandi e complessi, spesso il corridoio è caratterizzato da angoli retti che permettono di cambiare direzione. Per sua natura il corridoio è uno spazio di servizio di una casa e l’illuminazione prevista è esclusivamente artificiale.
La sua funzione è quella di collegare due ambienti, niente di più. Percorriamo il corridoio perchè sappiamo di dover raggiungere la nostra scrivania, per poter andare la cucina a fare colazione la mattina o per entrare nella aula e seguire una lezione.
Il problema. Alcune persone autistiche, in particolare i bambini, possono avvertire una sensazione di disagio all’interno del corridoio a causa della sua forma. Quest’ultima, essendo stretta e lunga, provoca un’emozione di ansia che si traduce nella voglia di allontanarsi il prima possibile da quel luogo. In questo modo succede che i bambini, gli adolescenti o gli adulti inizino a correre per tutta la lunghezza del corridoio.
Lo spazio di circolazione. Il corridoio è sicuramente uno degli ambienti più difficili da progettare e la soluzione che, fino ad oggi, ha mostrato i migliori benefici è lo spazio di circolazione.
Per spazio di circolazione si intende un ambiente multifunzione che permette di passare da un ambiente all’altro ma che permette anche di svolgere un’attività al suo interno. In questo modo il corridoio non viene più percepito come fonte di ansia ma diventa un luogo da vivere, un luogo che porta maggiore serenità.
La prima foto mostra lo spazio di circolazione della “Manhattan Star Academy”. In questa struttura hanno deciso di realizzare delle aperture circolari lungo il corridoio dove inserire delle sedute. I bambini sono liberi, nelle pause, di sedersi e di interagire tra di loro perchè lo spazio di circolazione è anche lo spazio della socializzazione nonchè punto di riferimento per i piccoli fruitori della struttura.
La seconda foto mostra lo spazio di circolazione di “Casa Sebastiano” a Coredo (TN). La soluzione prevede uno spazio che si apre quasi a formare un trapezio e che ospita dei tavoli e delle sedie. L’ambiente diventa multifunzionale: le attività che posso svolgere con un tavolo e delle sedie sono tantissime, posso leggere, colorare, dipingere, parlare o anche solo riposarmi. Sarà il fruitore a decidere come utilizzare quello spazio in totale libertà e, inoltre, lo spazio permette un certo grado di personalizzazione che è sempre molto apprezzata da tutti.
Nella terza foto, scattata presso la “Sunfield residential school”, si può vedere uno spazio che si apre davanti alle camere da letto. Questo spazio, che sembra multifunzionale, è stato invece pensato per un preciso momento della giornata: la sera tutti i bambini si ritrovano e leggono insieme una storia della buonanotte. In questo modo lo spazio assume una funziona ben precisa nella mente dei fruitori che risulteranno ancora più autonomi nel gestire lo spazio e le diverse attività.
Altre soluzioni. Lo spazio di circolazione non è l’unica soluzione possibile ma esistono altre soluzioni valide, mostrate dalle foto che seguono.
La prima opzione, mostrata nella foto di sinistra, è quella di utilizzare degli spazi di sosta intermedi tra il corridoio e la stanza nella quale si vuole entrare in modo da consentire ai fruitori di passare gradualmente da un ambiente all’altro e assimilare le diverse sensazioni e i diversi cambiamenti che si susseguono. Questa soluzione permette di accompagnare il fruitore verso la stanza dove è diretto garantendo una gradualità nel tragitto. Nella foto mostrata sono presenti anche delle pareti curve che enfatizzano il graduale passaggio e la moquette cambia colore da un blu ad un azzurro cenere.
La seconda opzione, mostrata nella foto di destra, è quella di lasciare al corridoio la sua funzione di spazio di collegamento ma utilizzando delle pareti curve e non rettilinee al fine di modificare visivamente l’ambiente e quindi l’emozione che suscita. Le pareti curve possono essere sia a tutta altezza sia ad altezze intermedie: la scelta potrà dipendere da diversi fattori da valutare in fase di progettazione. L’obiettivo viene comunque raggiunto poichè la parete curva dà un maggiore senso di sicurezza e accompagna fisicamente la persona verso il luogo da raggiungere.
La geografia dell’edificio. Il tema del corridoio si ricollega facilmente alla geografia dell’edificio. È importante che lo spazio abbia una morfologia semplice e facilmente riconoscibile e che si sviluppi su non più di due livelli. Lo spazio deve essere marcato da punti di riferimento, come colori o strutture centrali che favoriscano l’orientamento e l’autonomia.