Per i bambini a sviluppo neuro tipico il contatto con la natura e lo svolgimento di attività in un ambiente naturale esterno si rivela un metodo efficace per ridurre lo stress, facilitare il gioco immaginativo e supportare le funzioni cognitive. Ad oggi, il connubio tra autismo e natura non è ancora stato dimostrato in quanto le ricerche effettuate hanno portato a risultati tra loro molto diversi. L’esperienza e la ricerca empirica dimostrano però che il contatto con l’ambiente esterno porti dei benefici sul piano motorio-sensoriale, emotivo e sociale anche per i bambini e gli adulti affetti da disturbo dello spettro autistico e bambini con deficit di attenzione e iperattività. In particolare i ricercatori e i genitori hanno potuto notare come lo svolgimento di attività all’esterno accresca l’attenzione, diminuisca l’ansia, migliori la qualità della vita e sia in grado di rafforzare l’interazione sociale e il rapporto genitore-figlio.
Così come parliamo di adattare gli spazi di apprendimento interni, quali classi, abitazione e centri diurni alle esigenze dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico, anche gli spazi esterni necessitano di una vera e propria progettazione che permetta di ottenere il massimo beneficio. Anche se la progettazione di uno spazio esterno destinato ai bambini e uno per gli adulti dovrà prendere in considerazione necessità, esigenze e anche attività diverse, possiamo comunque prendere come riferimento delle soluzioni che rispondono a temi comuni e che possono essere facilmente adattati alle diverse esigenze.
Un giardino svolge prima di tutto una funzione di orientamento temporale, in quanto guardando gli alberi e l’illuminazione è possibile riconoscere l’ora del giorno e la stagione. Anche l’orientamento visivo può essere stimolato tramite segnaletica, uso di simboli, presenza di mappe di orientamento e immagini che aiutano ad anticipare attività ed aree tematiche diminuendo l’ansia e l’incertezza. Per l’ultimo, orientamento spaziale può essere sostenuto con l’uso di elementi fissi ovvero punti di riferimento o landmark come alberi o pannelli gioco che permettano di incrementare il senso di stabilità del fruitore nei confronti dello spazio.
Questo tema introduce quello dell’accessibilità: l’uso di materiali non sdrucciolevoli e anti-riflesso che impediscano di scivolare ed evitino bagliori poco gradevoli alla vista insieme alla presenza di percorsi ampi che evitino il sovraffollamento invogliano l’uso dello spazio esterno e permettono al fruitore di sentirsi maggiormente a proprio agio incrementando il benessere generale dell’esperienza.
Il giardino è anche quell’ambiente in cui gli schemi e le costrizioni intese come pareti murarie vengono meno per cui la persona si sente più libera di fruire il luogo in assenza di vincoli. E’ questo il caso della Fondazioni Fornino Valmori a Forlimpopoli, la più grande realtà italiana nata dall’ intraprendenza di due genitori con figli autistici, che non presenta cancelli o recinzioni a delimitarla ma gli ospiti sono liberi di scegliere le proprie attività.
Proprio a questo proposito, la progettazione invita non solo a realizzare i giardini in posizioni relativamente tranquille e lontane dalle principali fonti di rumore come ad esempio le strade ma anche a non utilizzare le classiche reti da giardino ma delimitare l’area e/o camuffare le recinzioni con cespugli e alberi minimizzando il senso di costrizione; questa soluzione permette inoltre di vedere ciò che c’è al di fuori del giardino creando un senso di continuità.
I benefici dello spazio aperto non finiscono qui poiché questo è un ambiente dinamico che offre diverse opportunità di imparare e proprio per questo motivo deve essere organizzato creando zone con diverse funzioni come testimonia il giardino esterno del Kingwood College in Inghilterra a servizio della residenza per l’autismo White Barn.
Alcuni soggetti autistici amano nascondersi o stare da soli quindi sono necessari degli spazi delimitati da alberi per creare dei luoghi in cui nascondersi. Allo stesso tempo è consigliabile prevedere delle zone che promuovano l’attività di gruppo e le interazioni sociali come delle aree attrezzate con panchine e tettoie dove potersi sedere e rilassarsi insieme ad altre persone. In quanto l’ambiente esterno è quel posto in cui, per eccellenza, si pratica attività fisica sono consigliate tutte quelle aree che permettono di praticare sport, attività aerobica e di sviluppo della coordinazione e dell’equilibrio. Queste aree devono essere in grado di proporre e ospitare delle attività adeguate alla fisicità e alla difficoltà di chi ne usufruisce. Infine aree meno attrezzate e lasciate più “selvagge” si rivelano ottime per tutte le attività di esplorazione e di scoperta personale.
Ciò di cui non bisogna mai dimenticarsi sono gli interessi personali di chi usufruisce del giardino. A questo proposito è bene prevedere delle attività occupazionali da svolgere all’esterno come ad esempio il giardinaggio, che permette di acquisire familiarità con colori, forme, profumi e trame. Tutti queste attività definite occupazionali devono essere in grado di soddisfare l’utente nello svolgimento di un’attività preferita.
Tutte queste aree dovrebbero essere collegate da percorsi prevalentemente circolari in modo che tutti siano in grado di ritornare al punto di partenza, senza perdersi. I percorsi possono essere delimitati da zone di fioritura creando dei piccoli giardini sensoriali e percorsi tattili e infine la transizione tra interno ed esterno deve avvenire in modo graduale ad esempio tramite l’uso di tettoie o verande.
Le linee guida appena descritte sono flessibili e quindi possono e devono essere adattate alle esigenze e alla tipologia di fruitore. Possiamo quindi declinarle per un giardino di una scuola, un parco giochi pubblico, un giardino di un’abitazione privata o un giardino terapeutico per un centro diurno o residenziale. In tutti questi casi un aspetto importante da considerare è la condizione di iposensibilità o ipersensibilità del o dei fruitori per le quali le immagini sottostanti propongono una serie di soluzioni e suggerimenti.